LA PORTA DELL’ANGELO DI MICHELE PINTO

Un cancello, un ingresso, che solo al più distratto dei passanti può passare inosservato. La via Piave ha un suo fascino particolare, quello di una Melegnano secolare, intatta in quelle costruzioni basse, cuscinetto tra le abitazioni popolari e residenziali di una periferia non troppo lontana dalla esuberanza del centro. “Le case di una volta”, per dirla con un luogo comune, cortili, oggi chiusi e riadattati, con gusto, eleganza e signorilità a un vivere quotidiano più intimo. Abitazioni che immaginiamo possano accogliere quel sentire raccolto e solitario, dove l’espressione, in qualsiasi forma, di un artista, sia scrittore, pittore, scultore o musico trovi la sua concentrazione. Quasi per caso uno di questi cortili oggi è diventato tutto questo. Lo vediamo già dall’ingresso al quale suoniamo per una chiacchierata con Michele Pinto. (Articolo completo su nr. 17/2020 del 26 settembre)